La storia di Amantea


Gli insediamenti umani nella piana di Amantea avrebbero un’origine antichissima. Nella località sarebbero sorte le antiche Temesa e Clampetia. Nel Medioevo, con la conquista bizantina della Calabria, sorse sul luogo una cittadella fortificata chiamata Nepetia. Conquistata dagli arabi nel VII secolo, Nepetia, fu liberata, una  cinquantina di anni dopo, da Niceforo Foca. Da questo momento la cittadina prese il nome di Amantea. Amantea divenne sede vescovile e, nel Quattrocento, venne accorpata alla Diocesi di Tropea.

Amantea venne occupata dai francesi prima, nel 1799 e ancora nel 1803. La seconda volta fu assediata e resistette strenuamente agli invasori d’Oltralpe. Fu, questo, uno degli episodi più importanti della storia calabrese dell’inizio dell’ottocento. Alla fine le truppe napoleoniche riuscirono ad espugnare il castello ma, successivamente alla resa ai francesi, Amantea subì un brusco calo demografico. La popolazione della cittadina che all’inizio dell’assedio era di quasi due mila abitanti si ridusse, dopo un mese la fine dell’assedio, ad un migliaio di unità. La gloriosa pagina di storia è stata ricordata con una serie di eventi nell’occasione della ricorrenza del bicentenario.

Nel 1870, Amantea divenne un importante comune del Regno d’Italia. Fu dotata di molte scuole e altri presidi pubblici che le permisero di diventare il punto di riferimento dei piccoli comuni del retrostante entroterra tirrenico. Nel 1943 la subì un violento bombardamento da parte degli americani. Furono colpite molte case e ci furono delle vittime. Dopo la guerra, la cittadina ha iniziato ad espandersi raggiungendo la costa e diventando una nota località turistica balneare. Da pochi anni è entrato in funzione il porto turistico nella sua frazione di Campora San Giovanni. Da qui è possibile imbarcarsi per le isole Eolie.


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